Ciao a tutti, ricomincia tutto…
RIcomincia anche il delirio che sta attraversando questo paese, o meglio, le vacanze forse avevano sopito i nostri pensieri!
Copio ed incollo pari pari dal Blog di Gigi, e invito tutti voi lettori a mandare la lettera in fondo al post alla sindaca di Cantù.
Non ho parole.
L’Emergenza Nazionale non accenna a rallentare. Anzi, stiamo per raggiungere il vertice. Via Piovono Rane, scopro che il comune di Cantù (Como) mette a disposizione dei cittadini un ufficio e un numero verde per denunciare i clandestini, anche in forma anonima. E’ l’ultimo geniale provvedimento voluto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco della Lega Nord Tiziana Sala (nella foto), approvato in una delibera dalla giunta pochi giorni fa. Apparentemente il lavoro di verifica delle soffiate anti-negri puzzolenti, che si aspettano in forma rigorosamente anonima, sarà coordinato da “agenti speciali” che saranno scelti tra i vigili comunali in servizio. Probabilmente con licenza di uccidere. La giunta leghista di Cantù dice di non temere false denunce e “confida nella piena collaborazione dei suoi concittadini per l’attuazione del progetto per trovare i clandestini presenti sul territorio comunale“. Il numero verde non esiste ancora per motivi tecnici, ma e’ gia‘ possibile segnalare eventuali negri irregolari nascosti allo 031717411, il centralino dei vigili. Alessandro Giglioli ha provato a fare una falsa segnalazione da numero anonimo, senza dire chi fosse, in una via a caso presa su Google Maps. E’ tutto vero, nemmeno chiedono chi stia chiamando. Mancano solo le stelle sul braccio e i forni. I campi li abbiamo gia‘.
Cosi’ il sindaco Tiziana Sala: “Vogliamo essere d’aiuto alle forze dell’ordine. Definisco il progetto un tentativo di partecipazione, perchè sul nostro territorio sono presenti troppi immobili affittati a clandestini. Questo è un reato da perseguitare“. “Perseguitare”, nemmeno “perseguire”, un lapsus significativo. Non so nemmeno come commentare tutto questo. Non sono in grado di capire ne’ il sindaco e la giunta che immaginano una mostruosita‘ come le delazione per smascherare disperati, ne’ quelli che chiamano per segnalare il vicino di casa, colpevole probabilmente solo di mandare odori speziati quando cucina. Vergogna.
Ho inviato al sindaco Tiziana Sala (sindaco@comune.cantu.co.it) e alla segreteria della giunta (segreteria@comune.cantu.co.it) la seguente lettera. Invito tutti a fare lo stesso (e chi e’ in Italia anche a tempestare il centralino di segnalazioni false). Perche‘ se il limite era gia‘ stato passato, stiamo raggiungendo vette che sinceramente pensavo irraggiungibili. In attesa di avere almeno un numero verde anti-razzisimo.
Gentile Tiziana Sala, Sindaco di Cantù,
leggo con stupore e sconcerto su Repubblica dell’iniziativa della giunta del suo comune di mettere a disposizione dei cittadini un ufficio e un numero verde per denunciare eventuali stranieri senza regolare permesso di soggiorno, anche in forma anonima. Ritengo l’iniziativa indegna di un paese civile, e pericolosissima non solo per l’evidente intento razzista e discriminatorio, ma anche per il mantenimento di quella stessa legalità, pace civile e armonia che il suo partito, e sono certo anche lei e la sua giunta, dite di voler riportare in Italia e a Cantù. La delazione anonima rappresenta infatti una degenerazione e una pessima interpretazione del senso civico: e’ pericolosa perché mira a dividere, a minare la fiducia reciproca, quando invece l’unione e la solidarietà tra i cittadini e’ la base del vivere civile. Mira a scaricare la responsabilità e le conseguenze delle proprie azioni nascondendosi dietro l’anonimato, quando invece l’assunzione di responsabilità personali e’ il primo passo verso un progresso vero e duraturo della comunità. Come potrebbe poi sapere un normale cittadino se i vicini stranieri, il passante di colore, la persona dai tratti asiatici che siede accanto a lui ogni domenica sul banco della Chiesa vive in Italia senza permesso di soggiorno? Per quale motivo dovrebbe e potrebbe sostituirsi alle giuste autorità‘ incaricate di questi compiti? Scatenare un’inutile caccia all’uomo, spesso colpevole solo di essere fuggito dalla sua casa e dai suoi affetti alla ricerca di un futuro migliore in un paese che non lo vuole, e farlo utilizzando strumenti tanto inefficaci quanto dannosi e’ tutto il contrario di quel “tentativo di partecipazione” con cui ha definito il progetto nella sua intervista a la Repubblica. Si tratta solo dell’ennesimo tentativo di definire un capro espiatorio, un diverso su cui scaricare le ansie e le paure, possibilmente in forma anonima, per distrarre l’attenzione dai problemi più seri che la politica non sa o non vuole affrontare. Perché se la sicurezza non e’ ne’ di destra ne’ di sinistra, i diritti umani di tutti, e il rispetto per il diverso, la solidarietà e la compassione per i più deboli, quelle devono essere la nostra cultura e il nostro valore. Due infatti sono gli obiettivi culturali principali che una società democratica dovrebbe avere come riferimento: educare alla dimensione della solidarietà e alla responsabilità individuale e collettiva. Entrambi gli obiettivi cozzano quanto mai con l’iniziativa da lei promossa. Spero quindi sinceramente che il provvedimento sia al più presto ritirato, attendendo con curiosità di conoscere il suo punto di vista.
Distinti saluti,
Giovanni Cresci
Cosimo Magnelli
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